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Azienda agricola Vittori Maria Luce
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DALLA PROVENZA VERDE ALLA VERDE UMBRIA
Nel 844 i Conti di Monte Marte, provenienti dalla Provenza, vennero in Italia al seguito di Ludovico II il Giovane. Guelfi di antica nobiltà franca che solo nel nome era un grido di guerra, nel 922 si insediarono nel castello di Montemarte su di una rupe a destra del Tevere ai confini tra Todi e Orvieto.
• Nel 1124 Todi occupò il castello di Montemarte e il Comune di Orvieto, in guerra con Todi, quale riconoscimento di fatti d’armi e onorificenza di guerra, cedette ai Conti di Monte Marte il castello di Torre dei Monti o Torre del Monte sulla riva Est del Paglia nella vicinanze di Orvieto. Il castello, posto su una emergenza rocciosa dalle ripide pendici e affacciatosi sulla valle dell’antico Porto romano di Pagliano alla confluenza del fiume Paglia con il Tevere, prese questo nome per la presenza di una torre di vedetta all’interno del complesso.
• Nel 1201, in seguito a diverse lotte intercorse tra Orvieto e Todi, gli orvietani riportarono i Montemarte al possesso del loro castello di Todi e Tor dei Monti o Castrum de Monte venne venduto a Monaldo di Pietro Monaldeschi della Cervara (famiglia dell’Aquila) di nobile e strapotente famiglia guelfa orvietana.
• Nel 1248 Monaldo di Pietro Monaldeschi promise Castrum de Monte, unitamente alla vicina Rocca Berula (“de Berule”) o Sberna (detta oggi Roccaccia), al Console romano e Podestà di Orvieto Jacobus Petri Octaviani di Roma. La Rocca Sberna venne in seguito ceduta dai Monaldeschi al Comune d’Orvieto.
• Nel 1346 Castel del Monte passò alla giurisdizione di Orvieto e, per la sua importanza strategica, venne completamente restaurato.
• Nel 1877 Torredemonte o “Casa di villeggiatura”, come riportato dal Catasto Gregoriano, insieme al suo “Mulino a grano e ad olio” lungo la Teverina e alla “Fornace di mattoni” pervenne in proprietà al Cav. Piccolomini Clementini Emidio di Siena appartenente ad un ramo orvietano della famiglia senese. Nel 1881 divenne proprietà di Piccolomini Clementini Niccolò, nel 1886 passò a Piccolomini Clementini Innocenzo e nel 1901 ai figli Carlo, Emilio e Giorgio.
• Nel 1918 i Piccolomini, annoiati della campagna, vendettero il castello di Tordimonte e la circostante Tenuta al Conte Angelo Brazzetti di Bologna il quale commissionò la ristrutturazione dell’intero complesso all’architetto Ugo Tarchi, famoso per il restauro di strutture antiche. Inoltre affidò il restauro delle pitture presenti nel castello a Gina Baldracchini, architetto e pittrice perugina. Il Conte, con una visione imprenditoriale all'avanguardia, valorizzò e modernizzò l’intera Tenuta trasformandola in breve in un'azienda agricola innovativa; realizzò infrastrutture, costruì la centrale idroelettrica e l’acquedotto, costruì la chiesa e la casa parrocchiale, costruì e ristrutturò le case coloniche e, mentre la frazione di Tordimonte arrivò a contare oltre 100 famiglie, il territorio si arricchiva di vigneti, di oliveti e di culture specializzate.
Oggi il castello di Tordimonte è abitato dalle famiglie delle figlie del Conte Angelo Brazzetti e di Lucia Urbani.
il territorio
Il territorio, situato nel cuore dell’Italia, a 250 mt. s.l.m., a sud di Orvieto di c.a. 5 km, si distingue oltre che per il pregiato vino D.O.C., anche per l’eccellente qualità dell’Olio Extravergine di Oliva. Il susseguirsi delle colline di Tordimonte contornate da antichi boschi di lecci rendono il paesaggio unico in un’ incantevole posizione strategica. Il centro dell’azienda è l’antico castello di Tordimonte e i terreni circostanti, coltivati a vigneti, oliveti e seminati con culture a rotazione, rappresentano il più autentico paesaggio umbro. Attualmente viene adottato il metodo della produzione integrata, utilizzando pratiche agronomiche di produzione a basso impatto ambientale, nel pieno rispetto della natura e della propria terra in quanto prevede l'uso coordinato e razionale di tutti i fattori della produzione allo scopo di ridurre al minimo il ricorso di mezzi tecnici per la salvaguardia dell'ambiente e della salute dell’uomo.
La produzione integrata rappresenta un ottimo strumento per differenziare e valorizzare i propri prodotti, opportunità strategica in un settore poco differenziato come quello agricolo.
La filosofia
Maria Luce Vittori, primogenita di Maria Luisa Brazzetti e Aldo Vittori è titolare della azienda agricola omonima che ricopre una parte dell’antica Tenuta di Tordimonte. Con grande attenzione e passione conduce le attività di questa terra ricca di storia, arte,cultura e tradizioni, valorizzandone al massimo i tesori del patrimonio architettonico, ambientale e paesaggistico. La filosofia dell’azienda percorre un progetto ambizioso di restituzione di questo prezioso ambiente alle antiche armonie. Una missione sempre in linea con la straordinaria evoluzione dei tempi.
L'Azienda recupera e valorizza ogni piccola parte del territorio, riproponendo coltivazioni e prodotti tipici e raggiungendo - mediante l’utilizzo di nuove tecnologie - la massima qualità.
Inoltre ristruttura ogni manufatto architettonico, per risanare il patrimonio ambientale e per introdurre nuove forme di lavoro e di ospitalità.
FROM GREEN PROVENCE TO GREEN UMBRIA
In 844, the Earls of Montemarte, coming from Provence, followed Ludwig II The Young, descendant of Charlemagne.
In 922, the Noble French Guelphs whose name was a battle cry, came to occupy the Castle of Montemarte, located on a cliff on the right side of the river Tiber and bordering the cities of Todi and Orvieto.
• In 1124, Todi occupied the Castle of Montemarte. The City of Orvieto, which had until then been fighting against Todi, admitted defeat and ceded the castle of Torre dei Monti or Torre del Monte (Tower Hill Castle) that was positioned on the east side of Paglia river close to Orvieto, to the Earls of Montemarte. The castle was situated on a steep rock, overlooking the valley of the ancient Roman Port of Pagliano, where the rivers of Paglia and Tiber flow into one another. The castle was given its name due to a control tower that had been previously built in the complex.
• In 1201, following a number of battles between Orvieto and Todi, the Orvietani (inhabitants of Orvieto) helped the Montemarte family reconquer the Todi Castle. Tor dei Monti Castle or Castrum de Monte (Tower Hill Castle) was sold to Monaldo di Pietro Monaldeschi della Cervara, whose powerful and noble Guelph family came from the city of L’Aquila, Orvieto.
• In 1248, Monaldo di Pietro Monaldeschi promised both Castrum de Monte (Tower Hill Castle) and the fortress of Rocca Berula or Sberna (nowadays known as Roccaccia) to Roman Consul and Chief Governor of Orvieto, Jacobus Petri Octaviani of Rome. The Monaldeschi family eventually decided to offer the fortress of Rocca Sberna to Orvieto City Council.
• In 1346, Castel del Monte (Tower Hill Castle) fell under the jurisdiction of Orvieto and, due to its crucial importance, was completely restored.
• In 1877, Tower Hill Castle “Torredemonte” or “Casa di Villeggiatura” (literally, the Holiday House), as reported in the Gregorian real estate registry, the grain and oil mills, as well as its furnace, became the propriety of Sir. Piccolomini Clementini Emidio di Siena, who belonged to an Orvieto branch of the Siena family. In 1881, Piccolomini Clementini Niccolò owned the castle, which, in 1886, was passed on to Piccolomini Clementini Innocenzo and later to his sons, Carlo, Emilio and Giorgio.
• In 1918, the Piccolominis became tired of the countryside and decided to sell the castle of Tower Hill “Tordimonte”, along with its properties, to Earl Angelo Brazzetti from Bologna, who commissioned architect Ugo Tarchi, a popular ancient building restorer at the time, to restore the whole complex. In addition to this, he asked Gina Baldracchini, an architect and painter from Perugia, to restore all the paintings in the castle. The Earl, with foresight and professionalism, valued and modernised the entire property, converting it into a qualified farm with new technologies, including a hydroelectric power plant and an aqueduct. He built a church and a Parish House, constructed and renewed farmhouses and, while the little community of Tordimonte counted for around 100 families, the territory enriched itself with vineyards, olive groves and specialised crops.
Today, the Castle of Tordimonte is currently occupied by the families descending from Earl Angelo Brazzetti and Lucia Urbani.
The territory
The territory, situated in the very heart of Italy, 250 metres above sea level and about 5km south of the city of Orvieto, is notable because of its exquisite wine D.O.C. (Designation of Controlled Origin Certification), with production that respects high-quality standards, as well as its superb Extra Virgin Olive oil. The Tordimonte hills, which follow one another and are surrounded by ancient holm oak woodlands, help create a unique landscape in an enchanting strategic position. The centre of the farm is the ancient castle of Tordimonte and its surrounding area, which is taken up by vineyards and olive groves that are seeded using crop rotations; indicative of the most authentic Umbrian landscapes. The methodology adopted is that of integrated production; an agronomic practice that has low environmental impact with full respect to all aspects of the environment. These techniques incorporate a coordinated and measured approach to all production factors, aiming to minimise the use of technical means in order to protect both the environment and human health.
Integrated production represents an excellent way to differentiate and value our products, offering a strategic opportunity in an agricultural sector that is still far too homogeneous.
Philosophy
Maria Luce Vittori, was the firstborn child of Maria Luisa Brazzetti and Aldo Vittori. She currently owns the namesake farm that is part of the ancient complex of Tordimonte. With enthusiasm and attention to detail, she runs the business in an area rich in history, art, culture and traditions valuing the significance of its environmental, architectural and landscape heritage. The philosophy of the farm embraces an ambitious project that aims to return this precious environment back to its ancient harmony: a mission statement always in line with the extraordinary evolution of our times.
The Farm recover and assign value to every part of our territory, implementing cultivations and typical products with the aim of reaching high-quality standards through new technologies.
In additional renovete every single architectonic artefact in order to restore our environmental heritage and to introduce new forms of hospitality and work.
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